Intermediari del credito: quadro economico italiano

intermediari credito quadro economico italiano

La presente analisi va inserita in un quadro economico italiano, tra il 2020 e il 2021, fortemente influenzato dalla crisi sanitaria scaturita dall’emergenza pandemica.

Mentre il 2020 ha fatto registrare una variazione annua negativa del prodotto interno lordo pari all’8,9%, il 2021 ha invertito il trend facendo registrare una crescita del Pil del 6,6%.

AGENTI IN ATTIVITÀ FINANZIARIA E MEDIATORI CREDITIZI: STRUTTURA DEL MERCATO
La descrizione dell’andamento dell’economia italiana è funzionale:
i) a delineare il contesto nel quale hanno operato gli Agenti in attività finanziaria ed i Mediatori creditizi;
ii) a comprendere gli effetti che sono stati generati dal periodo pandemico sulla struttura del mercato – con riferimento alla composizione e alle caratteristiche della struttura delle reti distributive – degli Agenti in attività finanziaria e dei Mediatori creditizi.

L’analisi svolta ha considerato i dati relativi ai soggetti iscritti e iscritti con lo stato di non operatività agli Elenchi OAM al 31 dicembre degli anni 2019, 2020 e 2021.

La struttura del mercato dei Mediatori creditizi
Con riferimento ai Mediatori creditizi, nel grafico seguente si riportano i dati relativi alla variazione di ciascuna classe nel triennio considerato.
L’analisi svolta ha evidenziato che i Mediatori creditizi con più di duecento collaboratori hanno fatto registrare un maggior tasso di crescita (33,3%) rispetto alle realtà di minori dimensioni.

Dal punto di vista generale, inoltre, l’analisi ha evidenziato che il tasso di crescita è funzione diretta del numero di collaboratori facenti parte della rete distributiva: maggiore è il numero di collaboratori dei Mediatori, maggiore è stato il relativo tasso di crescita nel periodo in esame.

La struttura del mercato correlata alle principali voci di conto economico dei Mediatori creditizi

Con riferimento alla seguente analisi si rappresenta che i dati bilancio ottenuti con l’estrazione effettuata riguardano 202 su 299 (pari al 68%) Mediatori iscritti al 31.12.2021.

Prendendo in esame i ricavi da vendite e prestazioni , si evidenzia che gli stessi hanno fatto registrare un rallentamento del relativo tasso di crescita nel periodo 2019/2020 rispetto a quanto registrato nel periodo precedente (2018/2019), mentre i costi della produzione sostenuti sono rimasti pressoché inalterati rispetto a quelli sostenuti nel periodo 2019/2020 (-0,3%).

L’analisi svolta sulle società di Mediazione creditizia, suddivise in base alla grandezza della propria rete di collaboratori, evidenzia che le società di più piccole dimensioni hanno registrato una riduzione del volume dei ricavi nel periodo caratterizzato dall’emergenza pandemica alla quale si è accompagnata una riduzione dei costi.

In generale, è possibile riscontrare un diverso impatto della pandemia sull’operatività dei Mediatori creditizi: i Mediatori di più grandi dimensioni (quinta classe) hanno continuato a svolgere l’attività di intermediazione facendo registrare una crescita dei propri ricavi – seppur meno sostenuta rispetto al precedente periodo; le società di più piccole dimensioni (in specie, la prima classe) registravano un calo dei propri ricavi fin dal periodo precedente a quello caratterizzato dall’emergenza pandemica che, di fatto, ha amplificato il trend negativo.

Inoltre, occorre specificare che i dati riportati per la classe di soggetti aventi un numero di collaboratori compreso tra 100 e 200 subiscono l’effetto di una società di mediazione che nel periodo in esame ha registrato un forte incremento dei propri ricavi

In generale, è possibile riscontrare da un lato una crescita nel triennio dei “ricavi da vendite e prestazioni” sul campione analizzato (+18.240.381) e dall’altro una variazione dei pesi delle singole classi sul totale intermediato nel triennio. In particolare, per quanto concerne il peso percentuale di ogni classe, i Mediatori creditizi appartenenti alle classi esterne (meno di dieci collaboratori/più di duecento collaboratori) hanno subito una contrazione del peso percentuale di oltre quattro punti percentuali; stabili i pesi percentuali delle società di mediazione creditizia di piccole medie dimensioni; i Mediatori, con un numero di collaboratori compreso tra cento e duecento, hanno registrato una crescita del proprio peso percentuale di circa il 7%. Complessivamente il peso percentuale sui “ricavi da vendite e prestazioni” dei Mediatori con collaboratori sopra i 10 ed entro i 200 è cresciuto nel triennio di 9 punti

La struttura del mercato correlata alle principali voci di conto economico degli Agenti in attività finanziaria

I dati di bilancio ottenuti con l’estrazione effettuata riguardano 595 su 1025 (pari al 58%) degli Agenti in attività finanziaria costituiti nella forma di persone giuridiche ed iscritti al 31.12.2021.

Prendendo in esame i ricavi da vendite e prestazioni , si evidenzia che le società di Agenti in attività finanziaria hanno registrato una moderata crescita dei propri ricavi e dei costi nel periodo precedente a quello emergenziale ( Trend 2018 e 2019) e, nel corso del 2020, hanno subito una contrazione dei ricavi pari a circa il 9% – correlata alla riduzione meno che proporzionale dei costi di produzione – portando, di conseguenza, la media del periodo 2018-2020 al -7,6% per ciò che concerne i ricavi da vendite e prestazioni e – 4,3% per ciò che concerne i costi della produzione .

L’analisi delle società di agenzia in attività finanziaria, suddivise in base alla grandezza della propria rete di collaboratori, evidenzia che le società di più piccole dimensioni registravano un calo dei propri ricavi fin dal periodo precedente a quello caratterizzato dall’emergenza pandemica che, di fatto, ha amplificato il trend negativo in esame (si è passati, infatti, da un calo dei ricavi del 10% nel periodo 2018/2019 ad un calo del 17% nel periodo 2019/2020). Per tale categoria di soggetti, inoltre, si evidenzia il fatto che i costi della produzione sostenuti sono diminuiti proporzionalmente ai ricavi (cfr. 2019/2020 ).

Per le classi di soggetti con un numero di collaboratori compresi tra 10 e 200, a differenza di quanto rappresentato per le realtà di piccole dimensioni, è stato possibile osservare un trend positivo nel periodo antecedente a quello pandemico (la crescita media dei ricavi si attesta attorno al 35% nel periodo 2018/2019) che ha subito una lieve contrazione nel periodo pandemico (- 10% in media nel periodo 2019/2020).
Prendendo in esame i costi della produzione , invece, per le medesime classi di soggetti è stato rilevato un calo medio degli stessi nel periodo 2019/2020 pari al 6%.

In generale, è possibile riscontrare da un lato una flessione nel triennio dei “ricavi da vendite e prestazioni” sul campione analizzato (-8.171.744) e dall’altro una variazione dei pesi delle singole classi sul totale intermediato nel triennio. Per quanto concerne il peso percentuale, gli effetti del periodo pandemico risultano diversi: le società di agenzia medio grandi hanno registrato un aumento del peso percentuale (+3.1%) nel triennio; sostanzialmente stabili i pesi degli Agenti in attività finanziaria con rete distributiva formata tra 10 e 50 unità e 100 e 200 unità.

Per maggiori dettagli è possibile consultare l’indagine dell’OAM

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