Intermediari assicurativi e protezione dei beni e del patrimonio

L’Italia sconta un forte gap assicurativo, rispetto agli altri Paesi, per quanto riguarda la tutela di beni e patrimonio.

La protezione dei beni e del patrimonio implica la tutela delle famiglie da eventi imprevedibili. Questi ultimi, qualora dovessero avvenire, avrebbero ripercussioni finanziarie tali da creare un grave e duraturo disagio economico.

Un infortunio che interrompa la capacità di lavorare, un incendio che danneggia la propria abitazione, un danno causato da un minore a terzi.

Tutte queste sono tutte situazioni che possono accadere a chiunque, in qualunque momento e che potrebbero avere un impatto importante sul bilancio famigliare.

Esistono soluzioni assicurative che, in caso di evento dannoso, risarciscono le spese dei danni provocati, senza che l’interessato debba sobbarcarsi gli oneri.

Tuttavia, sono ancora pochi gli italiani coperti su questo fronte.

Protezione dei beni e del patrimonio: Italia fanalino di coda in Europa 

Il rapporto “Rimaniamo protetti 2020” di Ania, Associazione nazionale delle imprese assicurative, sottolinea che:

nel settore delle assicurazione a protezione dei beni, della salute e del patrimonio (escludendo l’assicurazione auto), l’Italia presenta un evidente gap di copertura rispetto agli altri principale Paesi europei. L’incidenza dei premi (escluso il settore Auto) sul PIL è in Italia pari all’1,0% rispetto a una media europea del 2,7% e il premio medio per abitare del nostro Paese è meno di un terzo di quello dei Paesi analizzati.

In effetti, in Italia il premio pro capite versato per assicurarsi da rischi su beni e patrimonio è di 297 euro. Contro i 497 della Spagna, i 753 della Francia, i 1.029 della Germania, i 1.365 del Regno Unito ed i 3.353 euro dell’Olanda.

Nel complesso, l’importo annuo dei premi assicurativi per polizze di tutela di beni e patrimoni ammonta a circa 18 miliardi di euro. Per fare un paragone che può far capire la scarsa diffusione di questi strumenti, basti pensare che i risparmi gestiti dalle assicurazioni vita ammontano a 773 miliardi.

Sul totale dei 18 miliardi, inoltre, la metà deriva da premi versati dalle aziende. Questo vuol dire che a famiglie e individui sono riconducibili solo 8 miliardi di euro di premi.

Il rapporto tra la quota delle aziende e quella della famiglia varia in relazione agli specifici ambiti oggetto di tutela. Tra i premi per gli infortuni (3,2 miliardi), il 70% arriva dalle famiglie, mentre nella malattia la maggior parte (75%) arriva dalle azienda.

Equa la ripartizione, invece, per responsabilità civile generale e gli incendi.

Polizze per tutelare beni e patrimoni 

Secondo Ania, la bassa diffusione di coperture assicurative tra le famiglie rappresenta un fattore di debolezza per l’intero Paese.

Dove far fronte ai risarcimenti e alle spese legate a danni a beni, salute e patrimoni significa per le famiglie a dar fondo ai risparmi e, qualora questi non fossero sufficienti, contrarre debiti.

L’imprevisto diventa così un’ipoteca sul bilancio che determina la necessità di rimandare o rinunciare del tutto alla realizzazione di importanti progetti famigliari – l’istruzione dei figli, l’acquisto di una casa, l’avvio di una nuova attività.

Questo replicato per milioni di volte – tante quante sono le famiglie italiane – si ripercuote sullo sviluppo stesso del Paese.

Si tratta di uno scenario irrazionale, se si considera che esistono soluzioni assicurative in grado di farsi carico degli oneri provocati da un evento dannoso.

Le polizze a protezione di beni o di cose garantiscono all’assicurato il risarcimento di un danno che colpisce un bene o un complesso di beni predeterminati.

Alcuni esempi 

Sono un esempio l’assicurazione incendio (sulla casa o sull’azienda), l’assicurazione furto (di beni nelle abitazioni private o nelle attività commerciali o pubbliche). O, ancora, l’assicurazione a protezione dei beni contro eventi inattesi (danni a macchinari e impianti industriali) o contro eventi naturali (ad esempio grandine e calamità naturali).

Ci sono, inoltre, le assicurazioni che garantiscono il risarcimento del danno alla persona dell’assicurato in conseguenza di una lesione fisica (infortuni) o di una malattia, che provoca la morte, l’invalidità permanente o una inabilità temporanea.

Infine, esistono specifiche soluzioni contro il rischio del sorgere di un debito per danni involontariamente cagionati a terzi.

Sulla convenienza di attivare questo tipo di soluzioni, i numeri danno una chiara indicazione: prendendo a riferimento i dati forniti dal rapporto Ania, nel 2019 i risarcimenti medi per gli infortuni sono stati di 3.750 euro, per la responsabilità civile 5.540 euro, per gli incendi 6.661 euro.

Questo, a fronte di un premio pro – capite anno di 297 euro per tutto il comparto danni e puri rischi.

Si tratta di medie che evidenziano il beneficio di una polizza assicurativa contro danni a beni e patrimoni a fronte di premi contenuti.

Per valutare le coperture più appropriate alla propria situazione famigliare, il consiglio è di rivolgersi ad un consulente assicurativo in grado di analizzare bisogni ed aspettative e di segnalare le soluzioni più in linea con il proprio profilo.

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