Rischi in sanità

Riflessioni sul convegno organizzato da ResponsabilitàSanitaria del 26 settembre a Milano, incontri interessanti con professionisti ed esperti preparati, con relazioni e spunti interessanti.
Ma… C’è ovviamente un “ma”…

rischi sanita
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Gli argomenti trattati, le problematiche sollevate e segnalate sono certamente quelli che vanno a rappresentare le reali difficoltà che deve affrontare il settore della Sanità pubblica e privata in Italia. Da una parte ci sono gli Assicuratori che devono affrontare un rapporto sinistri/premi che farebbe fuggire anche un benefattore animato delle migliori intenzioni. Da un’altra parte abbiamo gli operatori (medici, assistenti, gestori, ecc.) che operano spesso in condizioni non ottimali (per usare un eufemismo). E poi gli utenti: i pazienti spesso vittime di incompetenza o distrazioni, ma a volte anche “furbetti”… Sopra, a monte, un sistema (intendendo la normativa, i vertici dell’amministrazione istituzionale, le strutture, la gestione finanziaria) che ricorda l’acquedotto pugliese: fa acqua da tutte le parti.
Questo il quadro per un profano come me. Il “ma” è che apparentemente siamo in assenza di progetti che affrontino e risolvano il problema. Gli Assicuratori dicono: “Vorrei dare coperture (a premi ragionevoli) ma non posso…” Gli operatori: “Vorrei coprirmi (a prezzi ragionevoli), ma non posso…” Le strutture: “Vorrei essere efficiente e ottenere coperture, ma non posso…” Il Legislatore dice: “Vorrei dotare il sistema di norme utili ed efficienti, ma non sono capace…”

Certo, non era quella la sede per definire soluzioni concrete, né questa vuole essere una critica al convegno, anzi, ben vengano le opportunità di approfondimento e di scambio di idee.
Ciò che a mio parere manca, qui come in molti altri settori, è la proposta, possibilmente con scelte rapide, di soluzioni concrete a problemi concreti. Probabilmente mi sbaglio – per ignoranza – e mi piacerebbe essere smentito.
Ricordo un vecchio – neanche tanto – AD di una Grande Banca che, alle riunioni con il suo staff al sabato mattina, usava dire: “Signori, se da qui non vengono fuori idee e proposte concrete, io questa sera e domani non ho molto da fare… E poi soffro di insonnia…”
Sarà quello che manca?

a cura di Fabio Meloni
   

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