Ad aprile è stato pubblicato il primo Rapporto sulla stabilità finanziaria 2021 che mette in evidenza quanto la pandemia abbia modificato la situazione economica globale.
Da un lato il quadro macroeconomico è migliorato nei primi mesi dell’anno.
Questo grazie all’avvio della campagna vaccinale e agli interventi massivi delle autorità competenti.
Tuttavia, bisogna anche considerare che i rischi per la stabilità finanziaria rimangono elevati, a causa dell’evoluzione ancora incerta della pandemia e delle sue conseguenze economiche.
I risultati
Dal rapporto si evince che la pandemia ha sicuramente incrementato le disparità già presenti tra i redditi familiari e ha impattato diversamente sulla situazione economica delle famiglie.
Nonostante ciò la capacità di rimborso dei prestiti è rimasta buona grazie ai bassi tassi d’interesse e la quota di debito delle famiglie rimane limitata e sotto la soglia di rischio.
Le imprese hanno subito dei grossi contraccolpi sia in relazione alla redditività che all’indebitamento in relazione al settore d’attività.
Le misure adottate per il sostegno alle imprese hanno attenuato le difficoltà delle stesse ma restano ancora necessarie per la ripresa effettiva e il rilancio dell’attività economica.
I rischi
I rischi per la stabilità finanziaria potranno essere minimizzati se il piano di intervento sarà rimodulato in maniera mirata.
Per quanto concerne le banche il tasso di deterioramento dei prestiti ha registrato negli ultimi mesi un aumento, in particolare per le esposizioni verso le imprese dei settori più colpiti dalla crisi.
La patrimonializzazione è ulteriormente migliorata nel secondo semestre del 2020.
Questo sia per le banche significative sia per quelle meno significative, principalmente grazie alla ricomposizione delle attività in portafoglio verso esposizioni meno rischiose.
Grazie agli incrementi di valore dei titoli in portafoglio, l’indice di solvibilità delle compagnie assicurative nella seconda metà del 2020 ha superato quello di fine 2019.
Negli ultimi mesi è proseguita la crescita della raccolta netta dei fondi comuni (aperti, alternativi e immobiliari). La quota dei fondi aperti vulnerabili a richieste di rimborso elevate è aumentata ma resta bassa. I rischi per la stabilità finanziaria derivanti dal comparto si mantengono contenuti.
Di seguito il link del Rapporto sulla stabilità finanziaria 2021