Elezioni 2013 – le proposte per il settore assicurativo
Spulciando in rete abbiamo cercato di capire se vi sono proposte per il settore assicurativo dei vari partiti candidati a guidare il paese con le elezioni 2013, per alcuni abbiamo riscontrato proposte in tel senso per altri invece una scarsa presenza di proposte che vadano incontro agli automobilisti ad esempio che tra accise, costo del carburante e tariffe RC auto troppo care (in special modo al sud) hanno iniziato cercare arginare le spese (ve ne abbiamo parlato qui)
Di seguito una piccola analisi dei vari partiti:
Fare per fermare il declino.
Il partito di Oscar Giannino auspica una capillare diffusione della scatola nera, l’utilizzo di questo dispositivo infatti dovrebbe (almeno nelle premesse) portare ad un livellamento e ribasso delle tariffe RC auto in conseguenza di un maggiore ed intensificato contrasto alle frodi assicurative, uno dei motivi per i quali ad esempio al sud le tariffe delle polizze auto sono più care che nel resto d’Italia, anche se va detto il fenomeno dei falsi sinistri è ormai diffuso su tutto il territorio nazionale. Oltre a questo c’è una proposta di abbassamento dell’IVA che sarebbe un provvedimento collaterale, dal momento che questo tipo di imposta grava un po’ su tutto a partire dal carburante.
Scelta Civica con Monti.
Il partito del presidente del consiglio uscente ha pubblicato un programma incentrato in larga parte sulla riduzione della spesa e degli sprechi, ove però non abbiamo trovato parti inerenti il settore assicurativo.
Movimento 5 Stelle.
Una delle sostanziali differenze che traspare tra partiti è sicuramente il modo di intendere la mobilità e questo si riversa certamente nelle proposte fatte nei programmi; il partito di Beppe Grillo ne è un esempio, il suo movimento infatti critica duramente il sistema classico della mobilità urbana (ovvero il singolo automobilista), le proposte fatte nel programma vanno dal tassare le auto con il solo guidatore, che entrano in zone urbane, fino ad incentivare chi promuove e utilizza il car sharing ed in generale un sostanziale mutamento delle abitudini tendendo verso un massivo utilizzo dei mezzi pubblici.
Rivoluzione Civile.
Il partito di Ingroia pur soffermandosi in larga parte sulla detassazione del lavoro dei redditi medio bassi e sul generale recupero attraverso uno sgravio fiscale non presenta tuttavia proposte nel settore assicurativo, anche se la detassazione delle tredicesime e del lavoro in generale riguarderebbe anche chi è assunto nel settore assicurativo.
Popolo della libertà.
Il partito di Berlusconi accenna nel suo programma ad una riorganizzazione del comparto assicurativo, puntando su sistemi di controllo e di vigilanza per evitare accordi di cartello tra le compagnie assicurative, di fatto potrebbe interessare le RC auto, un settore profondamente redditizio e quindi sotto i riflettori degli interessi.
Partito Democratico.
Il partito rappresentato da Bersani dal canto suo si concentra su IVA e accise, fattori che influiscono non poco sugli automobilisti ma non è chiaro come si comporterà con il settore assicurativo, ambito in cui il segretario del PD era stato uno degli “innovatori” ai tempi del governo Prodi con i suoi provvedimenti in materia di liberalizzazioni, uno su tutti quello che dava ai giovani la possibilità di “ereditare” la classe di merito dei genitori.
Staremo a vedere come si evolverà la situazione, poiché tra le voci di spesa che maggiormente affliggono gli Italiani quella dedicata alle polizze assicurative è sicuramente un capitolo determinante per il futuro.