UnipolSai parte ufficialmente l’avventura del nuovo gruppo assicurativo nato fondendo due player storici del mercato assicurativo italiano Unipol Assicurazioni ed il gruppo Fonsai (che comprende Milano Assicurazioni e Premafin).
Il “battesimo di fuoco” in borsa
L’inizio dei giochi è fissato per il 6 gennaio, giorno dell’Epifania, a partire dal quel giorno non è stato più possibile lo scambio di azioni Fonsai, Milano Assicurazioni e Premafin che sono state sostituite da azioni UnipolSai suddivise in tre tipologie:
– ordinarie,
– di risparmio A,
– di risparmio B,
In borsa resta il titolo Unipol Gruppo Finanziario (UGF) che come holding controlla il 63% di UnipolSai al di sotto di essa figurano Linear, Unisalute, Arca Vita (63,4%) ed Unipol Banca (67,7%).
Oltre la borsa un’altra sfida
Oltre il debutto in borsa che a Piazza Affari era attesissimo, il neogruppo assicurativo è chiamato ad una ulteriore sfida, entro il 15 gennaio si dovrà decidere se accettare o meno l’offerta avanzata dal gruppo belga Ageas per i premi che Unipol ha deciso di cedere (1,7 miliardi) in cambio del semaforo verde da parte dell’Antitrust all’aquisizione di Fonsai; a tal proposito il termine ultimo concordato insieme all’authority era stato fissato per gli ultimi giorni dell’anno, l’offerta però è arrivata solo il 19 dicembre, per questo motivo l’anti trust ha deciso di concedere altro tempo da dedicare ad una proposta molto importante.
Quello che è stato sempre sostenuto sino a questo punto da Cimbri, è che gli asset non sarebbero stati svenduti, questo vuol dire che marchi come Liguria Assicurazioni, Liguria Vita, Milano Assicurazioni e Sasa non saranno dati via facilmente, va rilevato intanto che l’offerta Ageas sembra bassina, e se il tutto non andasse in porto l’Antitrust si troverebbe a dover intervenire.
Ci si troverebbe a dover decidere se prorogare la situazione dopo 18 mesi trascorsi senza che accadesse nulla o procedere con una procedura per inottemperanza dopo la quale si rischierebbe una sanzione compresa tra l’1% e il 10% del fatturato (nel 2012 è stato di 15,5 miliardi di euro)
