Se la crisi morde anche le compagnie assicurative

Il settore assicurativo è sempre stato considerato una fortezza inespugnabile, lontano da attacchi ed immune ai colpi della crisi economica iniziata nel 2008 che si è abbattuta su tutti i settori nazionali e mondiali. I maggior prodotti assicurativi essendo a carattere obbligatorio (polizze RCA ad esempio) erano considerati una categoria di servizi inattacabile dalla crisi, è inceve notizia recente delle prime possibili crepe nella muraglia delle compagnie.

In questi giorni Generali ha avviato u programma di cassa integrazione che coninvolge circa 15 dipendenti della principale agenzia del gruppo che si trova a piazza San Marco a Venezia, che ha richiesto e successivamente ottenuto la cassa integrazione in deroga, mettendo in atto la rotazione dei dipendenti che di volta in volta vengono lasciati a casa. Il provvedimento come detto riguarda circa 15 dipendenti dell’Agenzia di Generali, che con una rotazione attuata in un periodo di due/tre settimane vedono una decurtazione dello stipendio che si aggira intorno al 50%. Il timore che a questo punto si sta diffondendo è che questo provvedimento venga esteso ad un numero maggiore di dipendenti della compagnia distribuiti su tutto il territorio.

Con l’aggravarsi della crisi numerose compagnie assicurative hanno subito un brusco calo della domanda, aziende di dimensioni importanti oggi fanno fatica ad affrontare il pagamento dei premi assicurativi, segno e sintomo di una reale difficoltà dell’intero settore, con i consumatori che vanno continuamente a caccia dell’offerta migliore incappando molto spesso (come testimonia il susseguirsi dei comunicati pubblicati sul sito dell’IVASS) in polizze fasulle e falsi intermediari.

La contrazione della domanda è dovuta anche alla progressiva propensione al risparmio esercitata dai consumatori che preferiscono cambiare le loro abitudini spostandosi a piedi o in bici o cambiando mezzo di trasporto in ogni caso lasciando a casa l’auto magari stipulando una polizza a consumo (ne abbiamo parlato qui), nei casi più gravi invece gli italiani circolano senza copertura assicurativa pur di risparmiare qualcosina.

 

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