L’emergenza sanitaria causata dal Covid – 19 ha rallentato molte attività, tra cui anche il comparto creditizio.
Si è registrato, infatti, un fisiologico calo della propensione degli italiani a richiedere prestiti. Questo è uno dei risultati a cui è giunto lo studio realizzato dal Barometro di Crif per quanto concerne il credito alle famiglie.
Nel 2020, le richieste di prestiti sono calate del 17,9% in confronto al 2019.
Andando nello specifico, è emerso un calo del 24,7% sul fronte delle richieste di prestiti personali e del 13,5% per i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi (auto, moto, articoli di arredamento, elettrodomestici ecc).
La prudenza è stata, dunque, la parola d’ordine degli italiani nel 2020.
Se per i prestiti personali la contrazione è stata costante, il comparto dei prestiti finalizzati ha eseguito un andamento in linea con le varie fasi dell’emergenza epidemiologica, vale a dire forte calo nel primo lockdown, leggera ripresa nel periodo post – lockdown e nuova contrazione nel corso della seconda ondata.
L’eventuale uscita dall’emergenza, accompagnata dalla ripresa dei consumi, potrebbe favorire un recupero della domanda di prestiti nel 2021.
Cala l’importo medio dei prestiti
Considerando l’aggregato di prestiti personali e finalizzati, nel 2020 l’importo medio richiesto è risultato pari a 9.124 euro, con un calo del 4,1% in confronto al 2019.
Per i soli prestiti finalizzati, gli italiani hanno chiesto mediamente 6.706 euro, con un -1,5% in confronto al 2019. Più alto, ovviamente, l’importo medio che gli italiani hanno richiesto per accesso ad un prestito personale – 12.498 euro, -2,3% in confronto al 2019.
Distribuzione per fasce d’importo
Si conferma la preferenza degli italiani per gli importi inferiori a 5.000 euro, il 48,8%. A seguire troviamo la fascia compresa tra 10.000 e 20.000 euro, con il 21,2% e tra 5.000 e 10.000, con il 18,2%.
Se analizziamo singolarmente i dati sui due prodotti, si può notare come quasi i due terzi delle richieste di prestiti finalizzati si concentrino nella fascia al di sotto del 5.000 euro, con il -61,7%.
Più uniforme la distribuzione delle richieste di prestiti personali – la classe al di sotto dei 5.000 euro racchiude il 30,9%, quella compresa tra i 5.000 e 10.000 euro il 26,7%, quella tra 10,000 e 20,000 euro il 26,3%.
Durata del rimborso: in crescita i piani superiori ai 5 anni
Il 25% delle richieste si riferiscono a classi di durata superiori ai 5 anni.
Nell’ultimo decennio si è registrato un forte aumento dell’incidenza dei piani di rimborso superiori ai 60 mesi. C’è, dunque, una preferenza importante degli italiani per una rata leggera e più facilmente sostenibile.
Chiaramente, l’andamento è diverso se analizziamo in forma singola i due comparti. Per i prestiti finalizzati, il quasi 50% dei contratti prevede durate inferiori ai 24 mesi. Con i prestiti personali, invece, il trend è completamente opposto.
Sul totale delle richieste, il 44,9% si concentra su classi di durata che superano i 5 anni.
Distribuzione delle richieste per fasce d’età
Guardando alla distribuzione delle richieste per fasce d’età nella statistica aggregata, a primeggiare è la fascia compresa tra i 45 ed i 54 anni, con il 25,3%.
Seconda posizione per la fascia precedente, 35 – 44 anni, con il 21,8%.
Il 5,6% del totale delle richieste proviene da giovani che hanno meno di 24 anni. L’incidenza cresce se analizziamo solamente il comparto dei prestiti finalizzati, con il 6,3%.
Cosa accadrà nel 2021, il modello previsionale Crif-Sda Bocconi
Crif e Sda Bocconi hanno sviluppato un modello previsionale, allo scopo di tirar fuori delle stime sia ottimistiche – campagna vaccinali che procede a pieno ritmo – che pessimistiche – terza ondata di contagi – rispetto al possibile andamento del comparto dei prestiti nel 2021.
La previsione è di un incremento tra il +2% ed il +13% per i prestiti finalizzati superiori a 5.000 euro. Per quelli inferiori a 5.000 euro si prevede una crescita tra l’8 ed il 13%.
Infine, prestiti personali, le previsioni ci parlano di una crescita tra l’8% ed il 17%.
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