C’è una costante che accomuna le diverse ricerche condotte nel settore assicurativo post – covid: l’innovazione corre e veloce e solo chi saprà adattarsi ai cambiamenti ed offrire soluzioni sempre più personalizzate riuscirà ancora a produrre profitto.
Lo scenario RC Auto
Ogni intermediario assicurativo concorderà con noi sul fatto che in Italia non c’è una vera e propria cultura assicurativa.
Questo perché la maggior parte dei cittadini che deve assicurare un’auto cerca la convenienza piuttosto che un buon equilibrio tra costi/benefici.
Inoltre, spesso, ci si affida a dei siti online, senza verificarne l’attendibilità e si rimane vittima di truffe e polizze fake.
Basti pensare che nel corso del 2020 l’IVASS ha segnalato ben 241 siti irregolari dediti alla vendita di polizze false. Il numero delle segnalazioni è cresciuto del 43,5% rispetto ai 168 siti individuati nel 2019.
D’altronde l’assicurazione auto è considerata dai clienti sempre più un prodotto commodity, ovvero anche se la domanda per quel bene c’è, esso è offerto senza differenze qualitative sul mercato.
Cosa significa?
Le numerose compagnie assicurative risultano essere incapaci di trovare un punto di equilibrio tra le richieste del cliente e l’interesse della compagnia stessa.
Verso un futuro assicurativo ibrido
Un altro fattore da considerare è quello dei comparatori di prezzo.
L’esistenza di programmi capaci di comparare in pochi minuti i prezzi di diverse compagnie assicurative, genera una trasparenza del mercato.
Allora qual è l’elemento di scelta di una compagnia assicurativa piuttosto che un’altra?
La crescente trasparenza del mercato offerta dai comparatori di prezzo, con 10 milioni di preventivi unici all’anno – circa un terzo del parco autovetture circolanti – fornisce il quadro di quanto i modelli di consumo si stiano ibridando.
Questo comporta che i rigidi schemi delle imprese fra distribuzione tradizionale e diretta siano destinati presto o tardi a saltare e convergere.
La scelta del cliente, quindi, cadrà sulle compagnie assicurative capaci non solo di garantire un prezzo competitivo, ma anche offrire una serie di servizi aggiuntivi capaci di soddisfare per intero le richieste della persona.
I nuovi attori protagonisti
In questo nuovo scenario ne approfitteranno le compagnie più tecniche ovvero quelle che sapranno discriminare meglio i rischi con modelli aggiornati frequentemente.
La chiave sta nella capacità previsionale, riuscire cioè a studiare il comportamento del cliente e, ogni anno, personalizzare sempre di più la sua offerta.
Queste compagnie sapranno aumentare i prezzi selettivamente, divaricando la forbice competitiva con le compagnie meno sofisticate e riuscendo dunque a crescere profittevolmente in un’arena molto complicata.
Car sharing, un fenomeno in crescita h3
Il comparto auto sarà destinato lentamente nel tempo a una profonda trasformazione.
Il cambiamento dei modelli di consumo della clientela sarà particolarmente rilevante nel campo della mobilità, dove, soprattutto nelle grandi città, il possesso dell’automobile verrà messo in discussione dalla disponibilità di servizi di car sharing.
Si tratta di nuovi servizi di mobilità tipicamente urbani e utili negli spostamenti brevi (bici e monopattini).
Anche chi manterrà l’auto per “fede” o per necessità farà sempre più uso di formule di noleggio a lungo termine.
Inoltre, bisogna anche considerare il progresso scientifico e tecnologico. In futuro le automobili saranno sempre più assistite, e chissà un giorno completamente autonome, portando così a una diminuzione della frequenza dei sinistri, riducendo anche il costo degli indennizzi.
La conseguenza è che il consumatore godrà nel tempo di premi sempre più bassi.
Ma un comparto auto così compresso sarà ancora in grado di sostenere i 2,8 miliardi di spese che attualmente assorbe?
Vi sono tutti i presupposti per immaginare un’onda di concentrazione del settore auto nelle mani di pochi grandi attori in grado di mobilitare risorse finanziarie e cervelli per stare al passo dell’innovazione e realizzare le economie di scala necessarie alla sfida.
Questa analisi dimostra quindi che il settore assicurativo sta affrontando un cambiamento radicale ma, allo stesso tempo, si presenta non solo come un mercato in crescita ma che rappresenta anche uno dei pilastri fondamentale dell’economia italiana.
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